http://www.haaretz.com/print-edition/opinion/israel-s-rightist-religious-camps-mired-in-identity-crisis-1.397941
Gideon Levy, il più interessante opinionista israeliano dopo Nahum Barnea, scrive che la deriva oltranzistica sia del campo "nazional-religioso" sia di quello della "destra nazionalistica" nasce in realtà da una profonda crisi d'identità, a cui si reagisce adottando posizioni sempre più estreme, di cui sono vittime le donne (che il campo "nazional-religioso" cerca di emarginare sempre più) e le organizzazioni per i diritti umani (che la "destra nazionalista" attacca con provvedimenti di legge che ricordano la nascita del fascismo).
L'articolo non è privo di interesse, ma sembra una bella favola. Anche se la diagnosi fosse corretta, ciò non toglierebbe che alle poche idee corrispondono fatti molto pericolosi.
Una vecchia barzelletta diceva che non si poteva costruire il socialismo nel Liechtenstein perché un paese così piccolo non l'avrebbe retto, ed il ragionamento di Gideon Levy sembra che neppure Israele riuscirebbe a reggere alla stretta del fanatismo religioso e dell'estremismo politico - ma le persone che Levy attacca preferiscono che Israele muoia facendo quello che vogliono loro anziché vivere frenando le loro velleità.
Raffaele Ladu
Nessun commento:
Posta un commento