mercoledì 23 novembre 2011

Biologia ed ultraortodossi

Una mia amica israeliana (scampata all'Olocausto grazie alla generosità di alcuni cristiani che hanno nascosto lei e la sua famiglia dai nazisti) mi ha detto divertita qualche giorno fa che Ovadia Yossef, capo spirituale del partito ultraortodosso Sha"s (*), ha legiferato che è possibile uccidere i pidocchi di sabato perché nascerebbero dal sudore umano - non così invece le mosche, che di sabato non si possono ammazzare.

Provando ad indagare ho trovato questa pagina, che si premura di spiegare che già il Talmud distingue gli insetti che si riproducono sessualmente (come le mosche) da quelli che nascerebbero dalla sporcizia (come appunto i pidocchi); i primi di sabato vanno risparmiati, la caccia ai secondi è aperta tutto l'anno.

Si possono fare diverse osservazioni, di cui la più ovvia è che Ovadia Yossef, noto per aver detto che le vittime della Shoah (in gran parte ashkenazite, e perciò i loro parenti non appartengono al suo bacino elettorale) erano la reincarnazione degli ebrei che adorarono il vitello d'oro, nonché per aver detto che compito dei gentili è servire gli ebrei, (tutte cose che oscurano il merito di aver detto che il possesso della Terra d'Israele vale meno del salvare delle vite umane) non avrebbe perso il suo tempo a legiferare sui pidocchi se essi non fossero stati un colossale problema per la sua comunità e le sue scuole.

La seconda osservazione è che sono del parere che gli autori dei brani talmudici che parlano del ciclo vitale degli insetti potessero ora parlarci, ci avvertirebbero che quello che hanno scritto in proposito era frutto della loro ignoranza, non della loro saggezza, e che dovrebbe perciò essere archiviato tra le curiosità storiche, non preso alla lettera - la dottrina della generazione spontanea è stata confutata definitivamente nel 1864 da Louis Pasteur.

Ma Ovadia Yossef non ha il coraggio di fare questo - la sua posizione, nonché la posizione di tutti gli insegnanti e gli allievi delle scuole ultraortodosse israeliane, si basa sulla capacità di obbedire alla lettera al Talmud senza sottoporlo a critica. E per questo il contribuente li paga.

La terza osservazione è questa: non siamo di fronte ad una semplice bizzarria, ma ad una cosa con conseguenze spiacevoli per la salute pubblica. A chiunque può capitare di prendere i pidocchi (vedi qui), ed alle maestre italiane viene insegnato a riconoscere i lendini (le uova di pidocchio) tra i capelli dei bambini - se un bambino li ha, lo si affida ad un assistente sociale che penserà a disinfestare lui e la famiglia.

Inoltre, gli insetticidi sono poco efficaci con i lendini - per cui un buon trattamento prevede la loro rimozione manuale, o la ripetizione dell'applicazione a distanza di alcuni giorni; ma insegnare ad un maestro o a dei genitori ultraortodossi a cercare e rimuovere i lendini, vuol dire insinuare che i pidocchi abbiano una vita sessuale e grazie ad essa si riproducano - ovvero che in questo caso non si deve dar retta al Talmud.

Questo è impensabile, ed il risultato è che Ovadia Yossef, classe 1920, alla veneranda età di anni 91, in cui ci si dovrebbe occupare solo di cose di importanza vitale, è obbligato a ricordare che anche di sabato si possono ammazzare i pidocchi.

E che succede se il trattamento antiparassitario, ostacolato dall'inconcepibilità dell'esistenza delle uova di pidocchio, non è condotto a regola d'arte? Quello di cui si parla qui, ovvero che i pidocchi diventano resistenti all'insetticida usato; qui ci si lamenta che in un caso questo è accaduto in Israele con estrema rapidità, ma se ne attribuisce la causa a fattori diversi da trattamenti malcondotti.

Non posso evitare di confrontare quello che succede con i pidocchi tra gli ultraortodossi con quello che succede con il virus dell'Aids in molti paesi del mondo: anche in questo caso le idee sbagliate sul virus e sulla sindrome ostacolano la prevenzione e la cura.

Ma credo che sia un caso unico che il contribuente israeliano paghi perché si insegnino cose pericolose per la salute pubblica.

Qualcuno può osservare che i nazisti facevano l'equazione ebrei = pidocchi; ma quest'articolo se ne guarda bene: semplicemente osserva che le scuole ultraortodosse israeliane insegnano cose che ostacolano ogni tentativo di liberarsene - ed il contribuente paga per il danno proprio e dei propri concittadini.

E nessuna organizzazione LGBT o contro l'HIV si arrabbia se viene osservato che in paesi come l'Italia il virus colpisce soprattutto alcune categorie di persone (uomini che fanno sesso con uomini, tossicodipendenti che si scambiano le siringhe, lavoratori/lavoratrici del sesso) caratterizzate non dall'origine etnica o dalla pratica religiosa, ma da specifici comportamenti a rischio (lo scambio di liquidi biologici che possono contenere il virus) - anzi, tutte ringraziano i governi che hanno il coraggio di ammetterlo e di concentrare gli sforzi sulle categorie a rischio per curarle e modificarne i comportamenti. (**)

Raffaele Ladu



(*) Le virgolette indicano in ebraico un'abbreviazione di più parole. Le REICAT impongono di trascrivere anch'esse.

(**) Ho cercato la prevalenza della pediculosis capitis in Italia ed Israele; ho trovato i seguenti due studi, pubblicati in anni molto diversi:

La prevalenza nello studio israeliano risultava dell'11,2% dei ragazzi infestati da pidocchi vivi ed il 23,4% da lendini - per un totale, se è lecito sommare le percentuali, del 34,6%; nello studio italiano era del 9,6%.

Di più gli abstract dell'articolo non dicono, se non l'interessante osservazione (che si trova nell'abstract italiano) che la prevalenza dell'infestazione da pidocchi è proporzionale alle dimensioni della famiglia.

Questo metterebbe più a rischio le famiglie degli ultraortodossi, tipicamente assai grandi, indipendentemente dal comportamento di genitori e maestri.

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