Gli articoli [1] e [2] riportano la medesima notizia: l'organizzazione [3], che aiuta coppie israeliane a concepire, ha organizzato un congresso di ginecologi a cui erano state invitate anche le ginecologhe - ma a condizione che non aprissero bocca, perché i rabbini consultati dall'organizzazione avevano vietato alle donne di intervenire pubblicamente o di far parte delle commissioni.
Le gentili signore ed ottime dottoresse si sono scandalizzate ed hanno declinato l'invito a partecipare, in quanto trovano inconcepibile quella che il deputato israeliano Nitzan Horowitz ha chiamato "ginecologia senza donne".
A rendere le cose peggiori credo che sia stata una prescrizione della legge religiosa ebraica [4], che vieta assolutamente molti tipi di contatto fisico (non solo il rapporto sessuale) durante le mestruazioni; il divieto è biblico, ma è stato esteso da un'interpretazione rabbinica fino a comprendere i sette giorni successivi - cosa che condanna alcune donne alla sterilità (ed alla stigmatizzazione) perché i loro giorni fertili sono proprio in mezzo a quei sette.
Alcune donne lesbiche ebree si vantano di seguire codeste prescrizioni - è un modo di dichiararsi coppia con eguali diritti e doveri religiosi rispetto alle coppie etero.
Alcune donne lesbiche ebree si vantano di seguire codeste prescrizioni - è un modo di dichiararsi coppia con eguali diritti e doveri religiosi rispetto alle coppie etero.
E come si fa a rispettare questo divieto? Prima del rapporto la mogliettina deve infilarsi una pezzuola nella vagina, seguire le istruzioni di [4] e mostrare il risultato al maritino: se sullo straccio appaiono solo secrezioni, tutto ok; se compaiono delle macchie di sangue non piccole, occorre capire se si tratta di sangue mestruale, o comunque agente di impurità, oppure, banalmente, di sangue da ferita od abrasione, che non dispensa dal piacere e dal dovere di compiere l'atto sessuale (la prima cosa che Iddio comandò ad Adamo ed Eva fu: "Crescete e moltiplicatevi!"); nei casi dubbi, ci si rivolge ad un rabbino - ed il Talmud fa pensare che non siano pochi.
Qualche volta le intuizioni dei rabbini sono state confermate dalle successive scoperte mediche - ma in questo caso i ginecologi d'oggi non concordano (completamente) con la classificazione del sangue che si può trovare nei genitali femminili escogitata dai rabbini.
Quello che deve aver mandato in bestia le gentili signore è stato il veder ricrearsi una situazione in cui sono solo i maschietti a studiare e valutare l'anatomia, la fisiologia, la sessualità femminili - con le donne che sono oggetto anziché soggetto di un discorso che le riguarda in prima persona, trattate come proiezione delle fantasie maschili anziché come persone capaci di stabilire quello che sono.
Tra parentesi, mi sono già dovuto occupare di [3], come potete scoprire leggendo [5]: il rabbino che guida l'organizzazione è un omofobo che non capisce niente di psicologia (e non è da buon medico pensare che si possa cambiare volontariamente il proprio orientamento sessuale), e quest'ulteriore scandalo mostra in modo lampante che per lui la legge religiosa ebraica vale più della ricerca scientifica.
Dio salvi le sue pazienti!
Raffaele Ladu
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