L'articolo [1] dice: "La Corte Suprema spinge Israele giù per la china dell'Apartheid".
L'oggetto è una sentenza di mercoledì scorso, in cui la Corte Suprema d'Israele ha dichiarato costituzionale una legge promulgata nel 2002 in cui si vietava il ricongiungimento familiare nel caso in cui uno dei coniugi fosse israeliano e l'altro palestinese.
La cosa più curiosa è che nel 2006 la medesima Corte aveva sostenuto che la legge era incostituzionale, ma giustificata dalla situazione in cui si trovava Israele - era una legge eccezionale, insomma, giustificata solo dalla gravità del momento.
Ora però la situazione è molto più tranquilla, eppure la legge è ritenuta costituzionale.
L'articolo elenca e riassume le opinioni di alcuni giudici:
- Asher Grunis: "I diritti umani non sono la ricetta per il suicidio di una nazione". Ma a che serve un paese che nega i diritti umani?
- Elyakim Rubinstein: "Un piccolo gruppo - quegli uomini e quelle donne della minoranza araba israeliana che vogliono sposare dei residenti della regione - devono pagare un alto prezzo per la maggiore sicurezza di tutti gli israeliani, compresa la loro". E se io fossi un giudice costituzionale che scrivesse papale papale che il 5-10% delle persone che vuole per sé il matrimonio arcobaleno deve invece sacrificarsi perché sposando persone dell'altro sesso e generando con esse dei figli migliora lo stato dei conti dell'INPS, con i quali si paga anche la loro pensione, che direste di me? Che io voglio una società che schiavizzi la persona anziché mettersi al suo servizio!
- Grunis: dice di non essere uno che dà "l'interpretazione più estensiva ed inclusiva dei diritti costituzionali menzionati nella Legge Fondamentale sulla Dignità Umana e sulla Libertà".
- Miriam Naor dice che il diritto costituzionale alla vita familiare significa tutto, ma formare una famiglia con un coniuge straniero in Israele non deve ricevere protezione costituzionale. In un altro paese una persona che dice queste cose non diventerebbe nemmeno maestra d'asilo.
I giudici che si sono opposti hanno detto che la soluzione è quella di indagare sui coniugi stranieri che chiedono il ricongiungimento familiare, in modo da accertare caso per caso se sono effettivamente pericolosi.
Chiedetevi un po' se vale la pena ascoltare i "pinkwashers".
Raffaele Ladu
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